Occupazione di suolo, paesaggio e biodiversità, inaffidabilità e inquinamento: cinque miti da sfatare per fare chiarezza sul fotovoltaico.
Le energie rinnovabili sono destinate a una crescita importante nei prossimi anni e anche gli ultimi dati sul fotovoltaico in Italia mostrano un andamento positivo, tanto che a fine 2022 si contavano circa 1.225.000 impianti in esercizio in Italia (+21% sul 2021), per una potenza complessiva superiore a 25 GW (+11%) e una produzione annuale, pari a 28,2 TWh (+ 12,5%).
Nonostante ciò, continuano a esserci molti dubbi in proposito e proprio per questo è importante chiarezza, anche al fine di spiegare i reali vantaggi del fenomeno.
1. Le difficoltà di smaltimento rendono i pannelli fotovoltaici altamente inquinanti?
Falso – I pannelli solari sono realizzati principalmente con silicio, materiale a basso impatto ambientale e riciclabile.
Il fotovoltaico è una soluzione green e, in media, in fase di dismissione, viene riciclato per l’80-90%.
2. L’impianto fotovoltaico sottrae terreni all’agricoltura?
Falso – Lo spazio non è un problema, basta analizzare i dati Ispra:
- superficie agricola disponibile > 16,6 mln di ettari
- superficie agricola utilizzata > 12,4 mln di ettari
- superficie agricola non utilizzata/abbandonata > 4,2 mln di ettari
- superficie agricola abbandonata ogni anno > + 120 mila ettari.
Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 occorrono 43 Gigawatt di nuove installazioni fotovoltaiche, che a livello di spazio corrispondono a circa 56 mila ettari di superficie. Di questa, il 30% potrebbe occupare i tetti, pertanto la superficie agricola necessaria è di circa 39 mila ettari equivalente a:
- un terzo della superficie agricola che ogni anno non viene più coltivata passando a uno stato di abbandono;
- 0,9% della superficie agricola persa totale;
- 0,24% della superficie agricola totale.
3. I pannelli fotovoltaici non riducono le emissioni di CO2 perché per la loro produzione si consuma energia da carbone?
Falso – L’energia impiegata per produrre un modulo fotovoltaico viene compensata dall’energia prodotta dallo stesso in meno di un anno di funzionamento. Quindi, trascorso questo tempo, il modulo fotovoltaico comincia a essere al 100% pulito e rinnovabile.
4. Il fotovoltaico è un pericolo per il paesaggio e compromette la biodiversità?
Falso – Nelle aree protette o di rilevanza paesaggistica e naturalistica non è consentito installare pannelli a terra, proprio perché sono zone da salvaguardare.
Detto questo, nei luoghi in cui vengono installati impianti fotovoltaici, non è consentito impiegare diserbanti e sostanze chimiche, cosa che rende la loro presenza sul terreno vantaggiosa e a favore della biodiversità. In questo caso l’agro-fotovoltaico rappresenta un’opportunità per far convivere produzione di energia pulita e agricoltura sostenibile.
5. Il fotovoltaico è inaffidabile, perché non programmabile e non prevedibile?
Falso – Questo punto è da sfatare per via della precisione raggiunta dalle previsioni meteo, insieme ai dati storici sulle produzioni degli impianti fotovoltaici.
A oggi è possibile prevedere la produzione solare che può anche essere programmata mettendo questa energia a propria disposizione h24 con l’accumulatore, un dispositivo che, integrato all’impianto fotovoltaico, immagazzina l’energia prodotta durante le ore per renderla disponibile in altre fasi della giornata.
Grazie a una squadra di professionisti sempre aggiornati e in continua formazione, Electra Global Service è pronta ad affrontare i cambiamenti in atto, sempre più necessari in nome della tutela dell’ambiente e della sostenibilità, ed è quindi in grado di installare, manutenere e sostituire ogni tipo di impianto fotovoltaico.